Mia cara Valigia 9: Non permettere che ti sciupino

Goccioloni giù per la schiena come se fossi un uomo o almeno come vedo che succcede agli uomini quando fa caldissimo. Ma loro portano camicia e pantaloni, io avevo un vestitino di seta. Com’è possibile?

Mi sentivo nuda, con la stoffa attaccata alle gambe e con le bolle ai piedi dopo una giornata di caldo estivo a Milano: non proprio ciò che più amo…

Meno male che non eri con me, ti saresti sciolta al sole.

Ma per fortuna non va mai tutto male e non va mai tutto bene e ogni giorno succede qualcosa che da senso a quel giorno.

Salgo sul treno all’ora stabilita ma il treno ha 20 minuti di ritardo. Aria condizionata spenta, probabilmente perchè il treno è fermo (o così immaginiamo-speriamo tutti quelli che già abbiamo creato la pozzanghera sul nostro sedile).

Sguardo complicemente sbalordito con le mie dirimpettaie, evidentemente mamma e figlia. La mamma più o meno la mia età, la figlia giovane ma non saprei dire quanto.

“Arriviamo da Firenze con il Freccia Rossa. Senza Aria Condizionata e con 40 minuti di ritardo. Abbiamo quindi perso il treno che dovevamo prendere e ora siamo su questo, di nuovo senza aria condizionata”

“Come senza aria condizionata sul Freccia Rossa?” “Sì, con quanto costa..”

Evitiamo tutte di aprire il solito capitolo sull’efficienza dei servizi in Italia, per fortuna.

“Mamma vieni qui, che fa meno caldo, tanto le valigie le vediamo” “No, no. Sto qui, non ho voglia di alzarmi” “Mi sembra di non poter respirare, come fanno le persone anziane?”

Proprio carina, un bellissimo modo di fare, non comune nell’essere e nei modi, per una ragazza della sua età. 

Vestita in modo semplice, con la sua gonna lunga a righine blu e la camicetta bianca legata in vita. I Capelli mossi e disordinatamente tirati su. Forse un filo di leggerissimo trucco, forse no. Un paio di occhiali semplici. Perché era diversa? Perché ha richiamato subito la mia attenzione?

Mi cade l’occhio sul libro appoggiato sul suo sedile: Lolita.

 

Mi frulla la testa                   

“E’ lei che sta leggendo questo libro o è sua figlia?” “E’ mia figlia” “Un libro non abituale per una ragazza della sua età” (e fra me penso: e non è neanche abituale che una mamma lo accetti come se fosse la cosa più normale del mondo).

“E cosa dice, le piace?” “Sì le piace, ma dice che è piuttosto difficile. Lo sta leggendo in spagnolo” “In spagnolo? Perché?” “Si è innamorata dello spagnolo quando è stata a Londra e ha conosciuto 3 ragazze spagnole, da quel momento si sentono, si vedono e lei ha imparato lo spagnolo”

“Io sono spagnola” “Oh! Non si perderà sicuramente questa occasione per parlare con lei”.

Non credevo né alle mie orecchie né ai miei occhi. Tante piccole cose: l’apertura mentale della mamma, la complicità con la figlia, la condivisione delle cose belle (quindi probabilmente anche le brutte), Lolita sul sedile del treno, la Spagna. L’empatia con entrambe. Cosa stava per succedere??

“Vieni, vieni qui… la Signora è spagnola…”

Sorriso aperto e una domanda in fila all’altra. In lingua, naturalmente.

Inizia il racconto dei dettagli e rimango esterefatta dalla pronuncia, dalla proprietà di linguaggio (impressionante) e dalla scioltezza e velocità con la quale parla. Solo un’impercettibile intonazione poco identificabile, ma nessun accento.

“Che scuola fai?” “Il classico, mi manca un anno per la maturità”

Con tutto il rispetto: il classico si è evoluto così tanto da far leggere ai ragazzi Lolita??? Non credo Valigia, tu cosa ne pensi? A me davano da leggere l’Anabasi e il Decamerone.. 

Quindi è farina del suo sacco… iniziativa della ragazza, intendo.

“E poi voglio fare medicina”. Guardo la mamma, altro sguardo complice. “Bellissimo, ma non c’è qualcosa di più breve?” Ed io e la mamma pensiamo entrambe (lo so che lo pensiamo entrambe) e di un po’ più economico? Ma nessuna delle due lo dice.

I pensieri scorrono, la testa frulla ancora: ma cosa ci azzecca una ragazza così spontanea, così comunicativa, che legge Lolita e non tomi scientifici e bisturí con la medicina???

“Anche le tue compagne di scuola leggono Lolita?” “No, loro non parlano di niente, io parlo molto di più con le mie amiche spagnole di queste cose, con loro è tutto più semplice, sono più aperte alla condivisione. E tu di cosa ti occupi?”

 

E meno male… ci sono riuscita!

 

Le racconto che mi occupo di sessualità, che facciamo… come dire… educazione sessuale agli adulti in un modo interessante e divertente, lavorando principalmente con donne, facendo prevenzione e promuovendo il piacere come un diritto, secondo quanto detto dalla OMS. E una serie di altri dettagli: prodotti, concetti, progetti sociopedagogici.

Scambio di qualche curiosità e informazione.

“Allora ti devo chiedere un’opinione su una cosa” “Dimmi”

“Io non mi depilo e quando le mie amiche mi hanno vista nuda si sono scandalizzate e mi hanno chiesto se faccio sesso con i peli” “Ma certo che faccio sesso con i peli, perchè?” “Si può fare sesso con i peli?? Noi pensavamo che non si potesse, i nostri ragazzi non farebbero mai sesso con noi se avessimo i peli..”

“E tu cosa hai risposto alle tue amiche?” “Che se abbiamo i peli un motivo ci sarà, non capisco perché dobbiamo toglierli”.

“Il mio ragazzo non la pensa così e gli piaccio con i peli. Vorrei sapere da te se anche agli uomini adulti vogliono donne depilate.”

Che tenerezza, che gioia, che pena, che stupore.

Respiro e sorrido.

“La maggior parte degli uomini adulti non sente questa necessità, anzi, a molti sembrerebbe di fare sesso con una bambina se la loro donna fosse depilata. Ma è anche vero che ci sono quelli a cui piace.

Depilarsi è un’abitudine piuttosto recente e ci sono pareri contrari al riguardo. Come giustamente hai intuito, c’è un motivo se abbiamo i peli sul pube, è una questione di protezione dai batteri, di difesa della salute della vagina. Ma questo, qui in Europa, valeva nel Medioevo. Nel senso che tutto dipende dalle condizioni di igiene in cui si vive. Quindi se le condizioni di igiene sono quelle di una società moderna e industrializzata i peli non sono indispensabili per la protezione della salute della vagina. Molte donne si depilano perché dicono che la sensibilità della vagina aumenta”

“E questo è vero?” “Sì, è vero. I rapporti sessuali sono più piacevoli per entrambi i partner. Ma il punto non è questo: il punto è che le tue amiche si depilano non perché hanno scoperto che i rapporti sono più gradevoli, ma perché è stato loro “imposto” da altri, in questo caso dai loro ragazzi. E che i loro ragazzi vogliono delle donne depilate senza sapere il perché, probabilmente perché ora si fa così, idea imposta da altri. I media? I social? Gli amici degli amici degli amici??? Ciò che dispiace è che le tue amiche si sono adattate senza domandarsi il perché della richiesta e se loro erano d’accordo o no, non si sono informate, non hanno fatto una scelta consapevole. Manca la conoscenza, che dovrebbe essere alla base di ogni decisione ponderata e d’obbligo se si vuole avere rispetto di se stessi, se si vuole che gli altri abbiano rispetto di noi”.

“Ho capito”.

“Ora posso chiederti una cosa io?” “Sì”

“Ma tu, fatta come sei, dove lo hai trovato, qui in Italia, un ragazzo che non ti giudica e che ti lascia libera di fare e di andare?”

“Si è visto fin da subito che era diverso dagli altri… ma è un artista, è più grande di me. Comunque non è più il mio ragazzo, io ero innamorata ma lui no.”

Con calma, senza occhi lucidi. Consapevole e pragmatica.

L’ansia di dirsi le ultime cose prima di arrivare.

Arriviamo.

Non resisto e le dico: “Per favore, non permettere che ti sciupino”. Sorride. “No”

 

Piccole Donne in Rosso. Non permettete che vi sciupino. Dovrete arrivare più lontano di quanto non riusciremo ad arrivare noi.

 

Mia cara Valigia, anche oggi siamo arrivate alle fine del giorno. Con un caldo sorriso nel cuore.

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