Caro San Valentino, ma come ti hanno ridotto?

Tu, che eri così romantico, che sognavi prati fioriti, boschi e labirinti dove rincorrere il tuo amore ridente.

Che lo spiavi e lo sognavi, e con lui giocavi.

E ora? Non è più ammesso sognare, e pare ridicolo amare. Con la A maiuscola intendo. E tu sei diventato una festa insopportabile, chi si sente triste, chi ti odia e ti sopprimerebbe dal calendario.

Ora non fare quella faccia suvvia… avvilirsi non credo sia il modo migliore di risorgere. In fondo tutti i cioccolatini, i gioiellini, i fiorellini ti hanno reso il Santo più famoso al mondo e per qualche giorno sei su tutti i giornali, social, web e grandi schermi, in cui approfittano di te per esibire un eros così diverso da quello che intendeva Eros. Hai quello che tutti vorrebbero avere, cosa te ne fai delle tue idee romantiche.

E poi ora sei anche in compagnia di San Faustino. Questa mi pare sia stata un’ottima idea, non so se sia venuta da te o da qualcun altro, ma insomma, permettimi di dire, non c’è mica bisogno di essere in due per stare bene. Anzi, direi che ormai è abbastanza dimostrato che se non si sa stare bene da soli non si può stare bene in due. Ti devi aggiornare mio caro San Valentino. E te lo dico con tutto l’affetto del mondo, perché sono un’inguaribile romantica, che però di romanticismo non vuol morire.

Senti, facciamo una cosa, ti aiuto io. Chiamo Cupido. Lui è giovane e sempre allegro, un inguaribile birichino. E faccio contento te e San Faustino.

Cupido forza, vieni in nostro soccorso e non colpire solo cuori in coppia ma rendi felici anche i cuori singoli, perché amino se stessi e ricominciamo a sognare, correre e giocare.

Io, Valigia Rossa, offro a te, ora e per sempre Amorino.